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Farnetella Sinalunga

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Farnetella

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Farnetella


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Farnetella è una piccola frazione del comune di Sinalunga, situata su uno dei colli del lato occidentale della Val di Chiana senese, a pochi chilometri dal capoluogo comunalee da Scrofiano. insieme a Rigomagno aveva la funzione di presidiare la valle della Foenna che da sotto Poggio Santa Cecilia convoglia l'acqua in Valdichiana, risultando una via di penetrazione verso le Crete e Siena.

Farnetella ha la struttura di un borgo medievale con il castello e con 4 borghi paralleli, collegati con vicoli trasversi e con la cinta muraria, di cui restano tracce non facilmente leggibili. Verso la parte sud-est del paese, è però visibile parte di una torre di difesa semicircolare.

Su Farnetella non si hanno notizie di origini antichissime. L’origine di Farnetella risale al Medioevo e precisamente in un periodo compreso tra il V secolo ed il VI secolo. Nel primo medioevo fu residenza di un ramo della famiglia dei Cacciaconti, ovvero i conti della Scialenga, poco dopo aver preso dimora nel castello di Rigomagno.

Il castello di Farnetella, fin dalla sua origine era ubicata su un altissimo poggio, sopra l'attuale abitato, chiamato tuttora Castelvecchio. Era circondata da forti ed alte mura e la sua posizione era inespugnabile. All'interno si trovava il Castello, descritto come potente e inaccessibile intorno all'anno 1000, che faceva parte del piccolo dominio dei nobili Baroti che comprendeva anche San Gimignanello, Montalceto (oggi Torre S.Alberto) e Castiglioni (detto anche Castiglion Baroti) nei pressi di Rapolano Terme. Inoltre, all'interno delle sue mura si trovavano: un'ampia signoria, una corte, delle case, una Chiesetta e una Cappella.

Nei primi anni del 1100, dopo una guerra, Montalceto, San Gimignanello e Farnetella furono occupati dai conti della Scialenga, i Cacciaconti.

Il primo documento che si riferisce a Farnetella risale al 1175, un documento con il quale Siena ordinava ai conti Scialenghi la restituzione del castello di Farnetella agli antichi proprietari, i conti Baroti.

I Conti Baroti ripresero possesso di tutti i loro castelli, ma nel 1234 dovettero piegarsi all'imperatore Federico II che concesse formalmente Montalceto a Ildibrandino di Guido Cacciaconti degli Scialeghi, la cui famiglia, poco dopo, assunse il controllo anche di Farnetella.

Nel 1271 Farnetella fu accusata di alto tradimento verso la Repubblica di Siena, per aver dato ricovero ai Ghibellini fuoriusciti dalla città. Sia per Farnetella che per Rigomagno è difficile dire se furono gli abitanti ad offrire ospialità o se piuttosto non furono i Ghibellini ad invitarsi da soli.

Su Farnetella, fu applicata la legge che prevedeva, secondo il costituto del 1262, che i castelli del contado o distretto di Siena che si fossero resi colpevoli di tradimento verso la Repubblica, dovevano essere distrutti e mai più ricostruiti.

Il castello di Farnetella fu così raso al suolo dalle truppe Senesi del Terzo di Camollia, per ordine del Vicario Monforte.

Nel gennaio 1295 gli abitanti di Farnetella inviarono una supplica a Siena, nella quale rivendicavano la propria innocenza.

Appena un mese dopo, nel febbraio 1295, il Consiglio Generale della Campana deliberò in favore dei supplicanti, consentendo a tutti coloro che non avevano colpa, di poter tornare ad abitare nella corte di Farnetella.

Gli abitanti ricostruirono rapidamente il borgo, in un luogo diverso rispetto a prima, con la caratteristica struttura a tre vie in leggera pendenza, che conserva tuttora, ispirandosi probabilmente alla vecchia struttura di Rigomagno.

Nel 1324, dopo che Farnetella era stata ricostruita, Messer Deo Guccio Tolomei, ribelle del Comune di Siena, con le sue truppe, la saccheggiò, la devastò e la incendiò.

Con pazienza, gli abitanti tornarono a ricostruire il loro paese con una cerchia di mura più ampia.

Nel 1554, Farnetella subì un nuovo assalto, che sostenne coraggiosamente, da un distaccamento dell'esercito di Carlo V.

L'attuale fisionomia di Farnetella, si deve ad Adolfo Ferrari che in epoca moderna divenne proprietario della tenuta. Verso la fine del 1800, infatti, fece iniziare i lavori per una grande costruzione residenziale, in stile di castello, fornita di tutte le comodità moderne in un ambiente dal sapore nobilmente antico, per il soggiorno di ricchi villeggianti. Ma il progetto, forse un po' troppo ambizioso per i tempi, mise a dura prova le risorse finanziarie del Ferrari e restò così incompleto. Tuttavia la grande mole del castello e la villetta attigua, caratterizzano ancora oggi l'aspetto dell'intero paese.

Il castello di Farnetella ha numerosi affreschi, grandi mobili e una splendida sala da pranzo in legno, opera del senese Giovanni Sammicheli. L’artista senese lavorò per il Ferrari per alcuni anni, a partire dal 1906. Molte decorazioni del castello sono sue. Inoltre realizzò il Gesù Morto, una bellissima scultura lignea conservata nella Chiesa della Compagnia Santa Croce.

Farnetella, a lungo comune indipendente, fu annesso al comune di Sinalunga alla fine del XVIII secolo.

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